I disturbi dell’umore sono caratterizzati da un’alterazione significativa del tono dell’umore. Sono molto diffusi nella popolazione e costituiscono una delle prime cause di sofferenza psicologica.

I cambiamenti d’umore sono fisiologici, e dipendono dagli eventi che affrontiamo tutti i giorni e più in generale nell’arco della vita. È normale quindi che l’umore fluttui da una condizione all’altra, a seconda dell’emozione che prevale in quel particolare momento. Tutti sperimentano momenti di tristezza e di sconforto, specialmente in occasione di un evento particolarmente drammatico, come una perdita o un lutto. La tristezza è un’emozione universale, e quindi assolutamente normale in alcune circostanze. Così come l’euforia è legata al successo e al raggiungimento di obiettivi, ed è adeguato esprimerla al presentarsi di determinate occasioni.

Tuttavia certi cambiamenti e alterazioni possono concretizzarsi in veri e propri disturbi dell’umore, che condizionano la vita di chi ne è afflitto.

Il manuale diagnostico e statistico delle malattie mentali (DSM-5) distingue i seguenti disturbi dell’umore:

I disturbi depressivi, che consistono in una condizione acuta di grave abbassamento dell’umore, tristezza e abbattimento.

I disturbi bipolari, che sono caratterizzati dall’alternarsi degli stati depressivi con fasi di umore esageratamente elevato, euforico o irritabile.

Si parla di depressione quando l’abbassamento del tono dell’umore è pervasivo e influenza significativamente il funzionamento sociale, lavorativo e relazionale del soggetto.

La depressione si distingue da un normale calo del tono dell’umore per la sua persistenza e per la presenza di particolari sintomi.

Chi ne soffre, quindi, ha un umore basso per tutta la giornata per più giorni di seguito, e non riesce più a provare interesse e piacere nelle attività che prima lo facevano stare bene. Si sente triste e irritabile, stanco, e ha pensieri negativi.

Si possono riscontrare alcuni tra i seguenti sintomi:
– Aumento o diminuzione significative dell’appetito e quindi del peso corporeo;
– Disturbi del sonno;
– Rallentamento o agitazione;
– Mancanza di energie, affaticamento, stanchezza;
– Senso di colpa, pensieri di fallimento e di autosvalutazione;
– Difficoltà a concentrarsi e a prendere decisioni;
– Pensieri di morte o di suicidio.

Il disturbo bipolare si caratterizza per la presenza di prolungati periodi di depressione alternati da periodi di umore eccessivamente elevato o irritabile, chiamato mania. Il passaggio tra queste due fasi può essere relativamente lungo, consentendo al paziente un periodo di benessere, oppure può essere repentino.

Un episodio maniacale è caratterizzato da almeno sette giorni di iperattività, ù autostima elevata, ridotto bisogno di dormire, difficoltà a concentrarsi, umore espanso e in alcuni casi, sintomi psicotici. Durante le fasi maniacali la persona può essere eccessivamente disinibita e presentare comportamenti inappropriati. Si sente particolarmente euforica e spesso commette azioni impulsive che possono risultare pericolose o dannose per se stessa o per gli altri, o intraprende azioni avventate.

È stato dimostrato che la psicoterapia è utile nel trattare i disturbi dell’umore, e la terapia sistemico-relazionale risulta efficace sia nel ridurre i sintomi, sia nel mantenere nel tempo i risultati. La depressione è infatti un disturbo ricorrente e si possono presentare diversi episodi nell’arco della vita. Sebbene i farmaci siano molto efficaci nel diminuire i sintomi acuti, da soli non sono sufficienti a modificare le cause che portano all’insorgenza del disturbo. Inoltre se interrotti, possono portare a una ricomparsa dei sintomi.
La psicoterapia è quindi particolarmente adatta per affrontare il problema ed evitare le recidive. Nella psicoterapia sistemica assume speciale importanza il significato che il sintomo riveste nella storia e nella vita attuale della persona. Con l’aiuto di uno psicoterapeuta il paziente potrà quindi sperimentare modalità relazionali più flessibili e adatte a sé e al suo contesto di riferimento, con l’obiettivo di arrivare a una stabilizzazione del tono dell’umore.