Quando una coppia ha intenzione di avere un secondo figlio spesso si preoccupa di come il primogenito prenderà l’arrivo di un fratellino. Naturalmente ogni genitore vorrebbe che i propri figli vadano d’accordo e che il rapporto tra i fratelli non sia conflittuale. In realtà la rivalità e la gelosia tra fratelli e sorelle è un fenomeno molto diffuso e del tutto normale.

Vediamo allora di capire quali sono le dinamiche che si attivano all’interno della famiglia con la nascita di un secondo o terzo figlio, in modo che sia più facile affrontare questa situazione in maniera più consapevole e serena.

Iniziamo col dire che la rivalità tra fratelli è inevitabile. Infatti qualsiasi genitore di due o più figli si sarà trovato ad affrontare situazioni o comportamenti spiacevoli dovuti alla rivalità tra fratelli. Solitamente il conflitto viene espresso attraverso aggressioni verbali e fisiche soprattutto da parte del fratello più grande che spesso accusa i genitori di avere delle preferenze per l’ultimo arrivato.
Quando un bambino scopre che arriverà un fratellino o una sorellina proverà inevitabilmente un forte sentimento di gelosia, con il quale esprime il timore di perdere l’esclusività dell’amore dei suoi genitori.

Come comportarsi?

Per prima cosa è bene ricordare che un bambino geloso prova paura, insicurezza, e teme di non essere amato e considerato al pari di qualcun altro. Per questo deve essere visto come un bambino che attraversa un momento triste e difficile della sua vita, e non come un bambino che si comporta male di proposito, o che all’improvviso è diventato cattivo, dispettoso e capriccioso.

Cosa può fare quindi un genitore? Sicuramente è importante che mamma e papà aiutino i figli a comprendere le loro emozioni e a gestirle nel migliore dei modi. Come mette in evidenza Thomas Berry Brazelton, un genitore dovrebbe insegnare a un bambino come sentirsi responsabile dei propri fratelli e del benessere dell’intera famiglia. Imparare il senso di responsabilità nei confronti degli altri può essere la cosa più importante che un genitore possa insegnare a un figlio, e ciò deriva dall’imparare a condividere la vita con un fratello. Chiedere quindi al figlio più grande un aiuto nella gestione del nuovo arrivato può essere un buon punto di partenza. In relazione all’età dei figli, si possono affidare al più grande alcuni compiti, come ad esempio portare i pannolini, farsi aiutare tenendolo in braccio o coccolandolo quando il piccolo è nervoso e agitato, oppure lasciargli scegliere i vestiti per il fratellino, o farsi aiutare a spingere il passeggino.

Inoltre ciascuno genitore dovrebbe dedicare un momento particolare del proprio tempo da passare solo con ciascuno dei figli il sabato o la domenica, in modo che durante la settimana si possono tranquillizzare i bambini ricordando loro che “avremo un po’ di tempo da passare insieme”. Ovviamente poi è importante mantenere l’impegno dato, in modo da renderlo un moneto affidabile. È importante poi, dare a ciascun figlio le stesse attenzioni e rivolgere la stessa quantità di elogi. Ed è altrettanto importante valorizzare ognuno per le sue doti e qualità individuali, evitando sempre di fare confronti tra i fratelli.

Apprezzare la particolarità e unicità di ciascun figlio

Spesso i genitori si chiedono come fare a trattare i bambini allo stesso modo, senza differenze. Ma la risposta è che non è possibile! Ogni bambino ha la sua personalità, e necessita di un approccio diverso, basato sulla sua individualità. Una buona idea è quella di parlare apertamente delle differenze che ci sono tra i figli, senza usare un tono giudicante. Quando i figli si lamentano perché: “con lui non fai così”, oppure “perché a me dici sempre questo e a lui no?”, si può rispondere che siccome sono due persone diverse è necessario trattarle in modo diverse, ma questo non ha a che fare con la quantità di amore che si prova per loro, che invece non è mai in discussione. Riconoscere l’individualità di ciascun bambino e trasmettere loro la consapevolezza delle proprie capacità, li aiuterà ad apprezzarsi per ciò che sono, consentirà loro di aumentare e consolidare l’autostima e ridurrà le gelosie.

Non sgridare e non punire

Il bambino geloso per la nascita di un fratellino ha bisogno di essere rassicurato, di sentirsi sicuro di poter contare sull’amore dei suoi genitori. Punire il bambino per i suoi comportamenti non farebbe altro che confermare in lui l’idea di non essere amato. Le cose di cui ha bisogno sono, invece, l’affetto e la comprensione dei genitori.

Date al bambino tutto il tempo e l’attenzione di cui necessita e permettetegli di avere delle regressioni. Non è inusuale infatti che il bambino possa tornare a chiedere il ciucco, o che inizi a bagnare il letto, o a parlare con voce infantile. Non bisogna però sgridarlo. È solo una fase transitoria che si risolverà da sé.

In questa situazioni difficili in cui si sente scoraggiato e triste, il bambino ha bisogno dell’aiuto di una persona adulta. Non privatelo della possibilità di manifestare la sua gelosia e non punitelo per qualcosa che ha fatto, perché il bambino tenderà a reprime questa emozione e la probabilità che si ripresenti in un secondo tempo in una forma più intensa è molto alta.

Abbiamo quindi visto che un bambino geloso esprime atteggiamenti di aggressività, di rabbia e risentimento, o può regredire per attirare l’attenzione dei genitori che potrebbero essere presi dal fratellino magari di poco più piccolo. Tuttavia affrontare questa emozione, con i relativi episodi di tensione e conflitto, sia tra fratelli che con i genitori, consente al bambino di superare una fase dello sviluppo, che lo porterà ad un’adeguata maturazione sociale ed emotiva. Infatti conoscere la gelosia, e imparare a gestirla fin da piccoli in modo positivo, renderà più facile instaurare relazioni sociali in età adulta, proprio perché abitua il bambino a sperimentare tolleranza, adattabilità e a costruire un sentimento di fiducia reciproca. Imparare a vivere con altre persone all’interno della stessa famiglia è infatti un’importante opportunità di apprendimento.