Le difficoltà tra i partner fanno parte della normale evoluzione della vita di una coppia. Tuttavia può capitare che certe problematicità diventino ingestibili al punto di incrinare il rapporto, e generare sofferenza.

Lo psicoterapeuta aiutare a costruire relazioni intime soddisfacenti; spesso è un lavoro faticoso, ma può essere anche stimolante. L’équipe del nostro studio di psicologia ha una formazione di tipo sistemico-relazionale secondo cui il disagio non è da considerarsi interno all’individuo, ma parte di un sistema di relazioni. Con questo punto di vista si considera il paziente della terapia non il singolo partner, ma la coppia stessa.
Quali possono essere i segnali che ci fanno capire che una coppia funziona in modo disarmonico? Cosa osserviamo in una coppia che ha bisogno di una terapia?
Un primo segnale può essere l’assenza di condivisione. Quando il tempo da trascorre insieme per attività piacevoli viene meno, può essere che la coppia stia perdendo una qualità fondamentale. È normale, specialmente all’inizio di una convivenza, che il dialogo e la condivisione vertano soprattutto su questioni pratiche, come la spesa, le bollette, oppure la gestione dei figli. Ma se con il tempo inizierete a vedere il vostro partner solo come un convivente, può essere un campanello d’allarme. Coppie felici riescono anche dopo anni di matrimonio a ricavarsi del tempo per attività piacevoli, anche molto semplici, come ad esempio una passeggiata, una serata al cinema, oppure una colazione al bar. Se tutto questo viene meno è importante chiedersi come mai.

Un altro segnale è il calo del desiderio sessuale. In caso di crisi, la sessualità della coppia, vero e proprio canale comunicativo tra due innamorati, subisce inevitabilmente uno scossone. Ad esempio può capitare che un partner può sentirsi rifiutato dall’altro oppure non rispettato nei suoi bisogni, e il fare l’amore, invece di aumentare il contatto e l’unione, aumenta la distanza, ingrandendo il senso di solitudine. Inizialmente può avvenire una riduzione della frequenza con cui si hanno i rapporti sessuali, per poi finire ad azzerare completamente l’intimità.

Anche criticare continuamente il proprio compagno o compagna è un segnale a cui stare attenti. Se i partner si rivolgono più critiche che apprezzamenti, potrebbe voler dire che la coppia sta attraversando una crisi. Spesso le critiche riguardano aspetti della personalità o del carattere, che sottolineano una differenze di preferenze o di gusti. Nelle coppie che funzionano invece i partner hanno imparato ad accettare o addirittura a valorizzare le differenze. Hanno realizzato che non è possibile che l’altro sia una copia di se stessi.
Inoltre, quando nella coppia c’è già molta insoddisfazione, anche la comunicazione subisce una modifica, e l’uso della critica diventa un modo per ferire. Per esempio c’è differenza tra il dire: “Sono arrabbiata perché non hai buttato la spazzatura, come avevamo concordato”, e invece dire: “sei sempre il solito menefreghista, devo pensare a tutto io!”. Nel primo caso si tratta di un appunto negativo fatto verso una specifica azione che il partner può o meno aver compiuto, che ha provocato delusione, e lo si vuole comunicare; nel secondo caso invece si usa una critica, che quindi va oltre, e attacca alcuni aspetti della sua personalità o del carattere, e porterà inevitabilmente allo scontro.

È normale è capita a tutte le coppie di sperimentare rabbia e delusione, a volte derivanti da un sentimento di esclusione o dalla sensazione di non sentirci amati come vorremmo. Quando però i partner reagiscono a queste emozioni intense con forti reazioni di disprezzo, per esempio insultando l’altro, si genera un clima negativo che porta facilmente al conflitto. Disprezzare il partner è quindi un sintomo di una crisi di coppia, che può manifestarsi sia verbalmente (insulti che puntano a ridurre il senso d’autostima, l’umiliazione), ma anche attraverso il non verbale (l’uso del sarcasmo, il tono di voce, alzare gli occhi al cielo). Nelle coppie armoniose il ricorso al disprezzo avviene solo raramente, o mai, perché di solito circola una comunicazione che tende a sostenere e a valorizzare l’altro. È importante sottolineare che non si arriva a disprezzarsi da un giorno all’altro, ma anzi, è un processo che avviene lentamente, quando le coppie mettono da parte rancori che derivano da situazioni irrisolte.

Anche l’assenza di comunicazione è un sintomo di una coppia in crisi, e questo avviene quando un partner si chiude in sé e ignora i tentativi di comunicazione dell’altro, spesso perché si sente impotente o esasperato dopo un lungo periodo di liti. A volte ignorare l’altro deriva dall’idea di ridurre il conflitto, ma in realtà l’assenza di risposta porta inevitabilmente a un allontanamento. Inoltre il partner ignorato sarà portato a provocare sempre più l’altro, con la speranza di fare nascere una reazione, che per quanto negativa, sarà comunque la conferma di esistere ancora per lui/lei.
Questi sono alcuni dei segnali che possono aiutarvi a prendere consapevolezza che qualcosa all’interno della vostra relazione non sta funzionando. È bene ricordare che la psicoterapia di coppia non è indicata soltanto alle coppie con gravi problemi relazionali, quindi già in una fase critica, bensì può essere utile anche per quelle coppie con una buona relazione, allo scopo di migliorare la comunicazione, prevenire futuri conflitti, conservare una relazione più armoniosa, così come per rafforzare il proprio rapporto e conoscersi meglio.